Il nuovo appuntamento con le anteprime del Mondo Eco festival letterario è previsto per il 28 novembre 2024, ore 19.00 a Sinnai, alla Fondazione Polifunzionale, in via della Libertà 141, con Giovanni Impastato ed il suo “Oltre i cento passi”. A dialogare con l’autore sarà Giuseppe Manias. Introduce la sindaca Barbara Pusceddu.
Per noi è un appuntamento prezioso, intanto perché nasce dalla collaborazione e dalla proposta di un bibliotecario estremamente preparato Giuseppe Manias, ma soprattutto perché ospitiamo il fratello di un uomo cui la società civile deve molto, moltissimo.
Giovanni Impastato è il fratello più piccolo di Giuseppe Impastato, detto Peppino. Da quando il fratello venne ucciso, la sua battaglia di vita è sempre stata quella di portare avanti gli ideali del fratello. Giovanni nasce nel 1953 a Cinisi ed è il terzo dei figli di Luigi Impastato e Felicia Bartolotta. Gli venne dato il nome di Giovanni dopo che il fratellino di soli 3 anni perse la vita e che si chiamava proprio così. Il fratello maggiore, Giuseppe Impastato, morì quando lui aveva 25 anni per mano della mafia, più precisamente sotto commissione di Gaetano Badalamenti. Fino alla tragedia ha sempre appoggiato Peppino per quegli ideali tanto giusti quanto pericolosi, ma non trovava mai il coraggio per esporsi accanto a lui. Dopo aver appreso della crudele morte del fratello si convince che doveva fare qualcosa e non si poteva continuare a vivere in queste condizioni di paura e terrore. Fu così che Giovanni Impastato insieme alla mamma Felicia diventarono ben presto un punto di riferimento per tutti coloro che non volevano sottostare alla paura e alle minacce della mafia. Ispirandosi proprio al fratello, Giovanni diventò il promotore di quel cambio di visione da parte dei cittadini che erano sempre più terrorizzati da questa situazione. Giovanni Impastato collabora con il Centro Siciliano che ha deciso di organizzare una manifestazione contro la mafia a cui parteciperanno 2000 persone. Da questo momento, ogni 9 maggio, la manifestazione viene riproposta in occasione della morte di Peppino. Dal 1980 fino al 2002, Giovanni è stato parte attiva nel processo per l’omicidio del fratello.Inizialmente l’omicidio è stato riconosciuto come opera dei mafiosi, ma sempre il vero responsabile non compariva. Prima la denuncia era contro ignoti, poi però nel 1996 ci fu la svolta. Vito Palazzolo farà il nome di Gaetano Badalamenti e lo indicherà come il mandante dell’omicidio. La condanna arriverà nel 2022 e prevede l’ergastolo per il boss mafioso che però muore nel carcere del Massachusetts a causa di un arresto cardiaco.
Oltre i Cento Passi. È la primavera del 1977 quando Peppino Impastato, insieme a un gruppo di amici, inaugura Radio Aut, una radio libera nel vero senso della parola. Da Cinisi, feudo del boss Tano Badalamenti, e dall’interno di una famiglia mafiosa, Peppino scuote la Sicilia denunciando i reati della mafia e l’omertà dei suoi compaesani. Una voce talmente potente che poco più di un anno dopo, la notte tra l’8 e il 9 maggio, viene fatta tacere per sempre. Ma pure questo è uno degli errori della mafia: pensare corto. Perché, anche se non era scontato, la voce di Peppino da allora non ha mai smesso di parlare, di lottare per la dignità delle persone, di illuminare la strada. È una strada lunga, se si pensa che ancora oggi chi ha depistato le indagini sull’omicidio di Peppino ha fatto carriera, mentre chi invocava la verità non c’è più. Ma è una strada percorsa ormai da migliaia di persone. Per la prima volta, Giovanni, fratello di Peppino, che ne ha raccolto il testimone, fa il punto della situazione delle mafie – e delle antimafie – in Italia, dall’osservatorio di Casa Memoria e del Centro Impastato, da quarant’anni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata.
Con le illustrazioni di Vauro.
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